Il nuovo modello della Meyers Manx, nato in collaborazione con Tuthill, riporta in vita un mito del mondo delle quattro ruote e dello sterrato. Scopriamo quali sono i suoi segreti.
Il mito della Dune Buggy divenne popolare tra i meno esperti del settore con il film “Altrimenti ci arrabbiamo“, capolavoro con Bud Spencer e Terence Hill, ed ora si torna a parlare di un modello che ha caratteristiche simili, seppur adattato ai nostri tempi. A realizzare la LFG è stata Meyers Manx, collaborando con Tuthill, e c’è da dire che ha sorpreso e non poco gli appassionati. Meyers Manx fu fondata negli anni Sessanta da Bruce Meyers, un progettisti californiano, rivoluzionando questo segmento. 
Introdusse infatti un modello agile, leggero e dal look impossibile da confondere, e che è diventato un simbolo dell’off-road con il passare del tempo. Il nuovo modello è nato in collaborazione con Tuthill Porsche, un nome molto noto all’interno del rally e delle auto sportive, nonché dell’elaborazione di modelli di alta gamma. La LFG è stata svelata alla Monterey Car Week, andata in scena in California in questi giorni, ed è oltre che un omaggio al passato, anche un’interpretazione futuristica di questa tipologia di veicoli, ispirandosi al modello del 1967 che vinse la Baja 1000 di quell’anno.
Meyers Manx, solo 100 esemplari per l’LFG nato con Tuthill
Come comunicato dalla Meyers Manx stessa, verrà prodotto in appena 100 esemplari, con la consegna ai proprietari che sarà aperta nel 2027 con il primo tour di guida, che coinciderà con il 50esimo anniversario della vittoria di Meyers Manx alla Baja 1000. Netto l’utilizzo della fibra di carbonio sul modello, utilizzato da Freeman Thomas, che si è occupato del design come fece in passato con la Volkswagen Beetle e l’Audi TT. A bordo è un mix di pratica e comfort, con l’abitacolo che è del tutto chiuso e con l’aria condizionata a disposizione, ma c’è la possibilità di aprilo in soli due minuti.
Ed il motore? Non sono ancora state rese note le specifiche tecniche, ma sappiamo che non mancherà il flat-six raffreddato ad aria che deriva dai motori Porsche, come quello del 911K. Sappiamo anche che la gamma di propulsori sarà molto vasta, ma per il momento non ci sono maggiori dettagli. Sarà presente un cambio sequenziale a sei marce, con differenziali a slittamento limitato su ogni asse. I pneumatici saranno firmati BF Goodrich all-terrain, in modo da assicurare il massimo della tenuta.