La Lancia che ha ispirato tutte le auto moderne: nessuna aveva queste caratteristiche

In Italia sono state prodotte delle auto anni luce avanti alla concorrenza. Un modello in particolare fece la storia per soluzioni tecniche all’avanguardia.

Non tutte le favole iniziano con una storia d’amore tra due innamorati. C’era una volta un’opera ingegneristica che faceva impazzire gli appassionati di auto in ogni angolo della terra. Un marchio riusciva ad elevarsi sulla massa con idee che non erano mai state partorite prima. Nel 1937 l’auto per i più era ancora un oggetto misterioso. Ne passavano poche in strada e facevano sin troppo rumore. In molti preferivano ancora i cavalli veri a quelli di un motore di una macchina.

La Lancia che ha ispirato tutte le auto moderne: nessuna aveva queste caratteristiche
Lancia – Quattromania.it

Il brand Lancia si aprì al futuro con il lancio dell’Aprilia. Oggi questo nome si associa alla Casa motociclistica appartenente al Gruppo Piaggio, ma ai tempi suonava come un manifesto ingegneristico del marchio piemontese. I tecnici crearono una berlina compatta dalle lingue eleganti e senza montanti fissi tra le portiere. Il linguaggio stilistico era innovativo come se la vettura dovesse fluttuare nell’aria.

I tecnici disegnarono il motore – inferiore al litro e mezzo – per il quale venne mantenuto il classico schema dei cilindri a V stretto, presentando una forma emisferica delle camere di scoppio, ottenuta grazie ad un sistema di distribuzione particolare inedito. La testata è fusa in ghisa ed ha i condotti di aspirazione posti sul lato destro del motore, quelli di scarico sul lato sinistro. Il risultato? Al banco il motore con monoblocco in alluminio e canne dei cilindri riportate in ghisa dell’Aprilia sprigionava una potenza di più di 47 cavalli a circa 4000 giri al minuto, valore elevato per un 1352 cm³ di quell’epoca.

Lancia: un gioiello di aerodinamica

La vettura presentava un coefficiente aerodinamico di appena 0,47 Cx, un record a quei tempi dove i Cx risultavano decisamente più alti, come per la Fiat 508 Balilla con il suo Cx di 0,60. Il coefficiente aerodinamico dell’Aprilia era paragonabile a quello di una Renault 5 o della prima Volkswagen Golf o di una Alfa Romeo Giulietta della serie degli anni ’80. In sostanza l’Aprilia era almeno 40 anni avanti alla concorrenza. Il progetto della scocca dell’Aprilia toccò una rigidità torsionale ancora più elevata, conservando la struttura unitaria costituita dal pianale e dalla carrozzeria. Date una occhiata al video in basso del canale YouTube ERODOTO TV di Enzo Antonio Cicchino.

I lamierati impiegati erano da 1,2 mm per le zone portanti e di 0,8 mm per il resto, ed il peso complessivo della berlina risultava di poco più di 9 quintali. Il retrotreno progettato per la Aprilia risultava piuttosto complesso. Le prove su strada dell’Aprilia durarono sino al giugno del 1936. L’Aprilia venne presentata al Salone di Parigi nel 1937, il resto è storia.

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