L’efficienza dei motori FIAT non è una novità. Nel corso della sua storia sono state prodotte vetture straordinarie che hanno fatto scuola.
In Italia si fanno le cose fatte bene anche quando si tratta di motori. La FIAT è stata il fiore all’occhiello nella costruzione di modelli, ma soprattutto di motori, in passato, fatti per sfidare il tempo e le epoche arrivando ai giorni nostri per essere raccontati e messi con passione sotto una lente di ingrandimento per apprezzarne maggiormente la tecnologia e l’ingegno di uomini nati per costruire progetti immortali o quasi. 
Piccole grandi auto a diesel realizzate per contrastare sul mercato le vincenti auto tedesche dell’epoca. Un esempio il motore della 127 D era un 4 cilindri in linea di 1300 cm³ con 45 CV e un rapporto di compressione di 20:1 e coppia motrice massima di 76 nm a 3000 giri. La piccola vettura torinese toccava i 130 km/h, una velocità di poco inferiore alla 127 900 cm³ che raggiungeva i 135 km/h. Il corpo vettura era quello della 147 L con frontale e interni perfezionati.
La storia del leggendario motore FIAT
Dopo il successo in Italia della 126, la 127 D, grazie a un marketing geniale, divenne la seconda vettura diesel più venduta, subito dopo la Ritmo D. Nel 1983 arrivò un importante restyling sulla 127 D. Meccanicamente invariata se non per l’introduzione del servofreno di serie su tutte le versioni e della 5ª marcia e sulle versioni Panorama.

La produzione si fermò nel 1987 assieme alle altre 127, ma il motore diesel venne usato sulla Uno D e sulla Panda D. Ma cosa ha di così speciale questo motore passato alla storia per la sua affidabilità? La 127 D fu la prima autovettura utilitaria ad adottare un motore diesel di soli 1301 cm³. Motori fatti per durare nel tempo, facili da riparare e soprattutto semplici da cucire su più modelli della casa FIAT.
Innovazione ma anche tanta passione da parte degli ingegneri che realizzavano auto sempre più piccole alla portata di tutti, per la città e per qualche giro fuori porta. Il parco auto italiano, tra i più vetusti d’Europa, offrono la possibilità ancora oggi ai giovani, specialmente nei piccoli centri, di ammirare modelli storici che hanno messo alla guida più generazioni.