Come si possa essere arrivati al punto che un brand come Maserati rischi il fallimento mette molta rabbia. La strategia per rialzare la china.
L’orgoglio italiano, simbolo del lusso, soffre la crisi di una gestione fallimentare ed il suo futuro è assai incerto, Maserati che ne sarà di te? Dati alla mano Maserati è sull’orlo di un baratro, una crisi senza precedenti storici, frutto di una mala gestione ed incapacità di progetti futuri. 
Il valore del brand è crollato. L’appeal è ai minimi storici. Tutto questo e molto altro in un’analisi che non farà sconti a nessuno, il processo inizia dai numeri: si parla di perdite che superano i 700 milioni di euro, accompagnate da un crollo del 58% nella domanda.
Con l’assetto societario che fa capo a Stellantis, Maserati segna una perdita operativa precipitata dal +6% al -25%. I ricavi, già fortemente provati, registrano una flessione del 60%, una caduta verticale che non trova argini né nei 350 milioni di iniezione capitale, né con il lancio dei SUV o della supercar MC20. Il peso della crisi grava soprattutto sugli operai, che rischiano il licenziamento o nella migliore delle ipotesi la cassa integrazione.
Tutti gli errori di Maserati
Ma la responsabilità di questo scenario apocalittico del tridente di chi è? Oggi a Tavares è subentrato il CEO italiano Antonio Filosa, l’uomo sul quale punta Elkann per il rilancio del marchio emiliano e dello stesso gruppo italo-francese che non gode da due anni di una buona salute. Si tratta di una crisi reversibile o c’è la possibilità che la Maserati sia ceduta a un Gruppo orientale? 
In un contesto così turbolento, si intensificano le voci su una possibile cessione del marchio Maserati, benché i vertici aziendali continuino a smentire ogni trattativa. Secondo indiscrezioni, consulenti come McKinsey starebbero esplorando opzioni strategiche, anche la cessione è al vaglio, la casa cinese Chery sembrerebbe interessata. Le opzioni sono poche: un rilancio serio da parte di Stellantis con l’aiuto di Alfa Romeo; una cessione a un Gruppo asiatico che ne rilanci il valore di Maserati; una sinergia profonda e duratura con Ferrari. Questo è lo scenario, c’è il timore che la Casa del Tridente possa fare una brutta fine.