Il nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, ha una idea ben precisa per risollevare le sorti di Stellantis. Ecco la sua strategia.
Carlos Tavares ha lasciato molte macerie alle sue spalle quando ha concordato con il Presidente John Elkann di uscire dalla porta di retro del colosso nato dalla fusione tra PSA e FCA. La sua idea di puntare sulla tecnologia elettrica si è rivelata essere un clamoroso autogol. Sono arrivate sul mercato tantissime vetture alla spina che non hanno convinto gli appassionati. 
A soli 23 anni Tavares divenne il direttore del progetto Renault Mégane II. Con la creazione dell’alleanza con i marchi giapponesi Nissan e Mitsubishi, nel 2005, il portoghese divenne il punto di riferimento per la zona Americhe, facendo parte del consiglio di amministrazione. Una scalata che passò attraverso la nomina di responsabile della Nissan per i mercati del Nord e del Sud America, mentre nel 2011 Tavares divenne Chief Operating Officer di Renault.
Sembrava un genio in grado di indirizzare il nuovo corso di Stellantis, ma si è rivelato un burocrate con poche idee nei suoi anni in Stellantis. Concentrare tutto nelle sue mani ha rappresentato un pregiudizio anche per l’industria nostrana. Le critiche piovute alla Maserati sono state la ciliegina di una torta amarissima. Dopo le dimissioni John Elkann si è preso del tempo prima di nominare Antonio Filosa. Quest’ultimo si è fatto le ossa in Sud America, ricoprendo un ruolo di primo piano nella crescita poi del major nato dalla fusione tra FCA e PSA in Nord America.
Stellantis: cosa cambia con Filosa
Il nativo di Castellammare di Stabia è cresciuto a Ostuni, in Puglia, dove ha frequentato il liceo scientifico. Si è poi laureato in ingegneria industriale al Politecnico di Milano e ha completato un MBA esecutivo in amministrazione aziendale presso la Fundação Dom Cabral in Brasile. Il 28 maggio 2025, il Consiglio di Amministrazione di Stellantis, ha nominato Antonio Filosa nuovo amministratore delegato del Gruppo, con decorrenza dal 23 giugno. 
Stellantis non intende abbandonare i marchi italiani, considerati ancora strategici per il futuro. Maserati sarà difficile da rianimare, ancor più di Lancia che con un allargamento della gamma potrebbe riprendersi. Jeep e Alfa Romeo viaggiano bene. Antonio Filosa non ha mai nascosto il suo scetticismo verso l’elettrico e questo approccio gioverà soprattutto alla FIAT che tornerà a produrre versioni termiche.