Colosso italiano delle quattro ruote in vendita: bussano alla porta diversi compratori stranieri

La storia si ripete. Le grosse aziende italiane stanno per essere cedute a realtà straniere che hanno intenzione di investire su emblemi del Made in Italy.

C’era una volta una industria dell’Automotive forte e che non aveva punti deboli. I lavoratori erano felici, tutti crescevano e non c’era la paura del futuro. L’Italia era il Belpaese anche per questo motivo. Non c’erano segnali di un tracollo.

Nuovo futuro per Italdesign
Nuovo colosso italiano in vendita (Ansa) Quattromania.it

Poi è arrivata la crisi e la necessità di vendere al primo compratore straniero. La volontà di Audi-Volkswagen di cedere l’asset italiano Italdesign – azienda storica del settore Engineering e Design per l’auto italiana – si sta concretizzando in una operazione che nessuno si aspettava. Fondata a Torino il 13 febbraio 1968 da Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani sotto il nome originario di SIRP Società Italiana Realizzazione Prototipi S.p.A. l’azienda ha creato autentici capolavori per Alfa Romeo, FIAT, Hyundai, Mitsubishi.

Poi è nata la collaborazione con la casa automobilistica tedesca Volkswagen per la realizzazione di tre vetture storiche: Passat, Scirocco e Golf. Durante questi anni la Italdesign Giugiaro è tra le principali aziende. Il 25 maggio 2010, la Volkswagen AG ha comprato il 90,1% del capitale della Italdesign Giugiaro, introducendo l’azienda nel gruppo tedesco, e ponendola sotto il controllo della holding Lamborghini, sussidiaria italiana di Audi.

Nuovo futuro per Italdesign

Il CEO di Italdesign, Antonio Casu, e il management dell’azienda hanno annunciato che non c’è la volontà di cedere a un Gruppo concorrente nel settore auto o ad un fondo di investimento. A Ingolstadt si prenderà una decisione definitiva nelle prossime settimane. Rocco Cutrì, segretario della Fim Cisl di Torino, ha annunciato: “E’ più che mai necessario considerare che per preservare il tessuto produttivo di un territorio non si può essere distratti e non si può arrivare tardi“.

Noi oggi proviamo a tutelare e difendere questa realtà con la consapevolezza che le decisioni finali verranno prese in Germania. Una logica da multinazionale applicata ad una realtà di eccellenza territoriale che racchiude al proprio interno un saper fare, una capacità di innovare e un’originalità riconosciute nel modo rischia di essere dispersa, depauperata semplicemente per pareggiare i conti della casa madre“. Per Italdesign, ha chiosato Cutrì sul Il Sole 24 Ore, “auspichiamo una soluzione italiana“.

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