Donald Trump ha deciso di imboccare la strada del protezionismo per il settore automotive, ma secondo uno studio si rischiano gravi ripercussioni.
Il mercato dell’auto è uno dei settori attualmente più in crisi nella quasi totalità del pianeta, e solo la Cina e qualche paese asiatico riescono a tenere botta, mentre l’Europa e gli Stati Uniti arrancano per una serie di diverse motivazioni, senza riuscire a trovare una risposta al crollo delle vendite ed all’aumento dei costi di produzione. La mazzata finale potrebbe arrivare dalla politica protezionista di Donald Trump, che sin dal suo insediamento alla Casa Bianca parla di dazi sulle importazioni.
A seguito di un incontro avvenuto negli ultimi giorni con i rappresentanti di Stellantis, General Motors e Ford Motor Company, il Tycoon ha deciso di congelare per un mese i dazi auto, ma ciò non significa che ci abbia ripensato. Tra poche settimane essi dovrebbero diventare operativi, e la speranza è che qualcosa possa cambiare nel breve periodo. Un recente studio ha rivelato i rischi delle politiche di Trump, fotografando una situazione che potrebbe diventare a dir poco drammatica. Andiamo a scoprirne i particolari.
In base a quanto riportato da un’analisi condotta dal Bureau of Labor Statistics, l’industria automobilistica negli USA impiega il 2% della popolazione americana in media, il che significa che nel 2026 erano circa 6 milioni i cittadini impegnati nella produzione dei veicoli e dei componenti per le auto, oltre che nel commercio all’ingrosso ed al dettaglio, comprese anche le riparazioni. Secondo quanto emerso, l’industria automobilistica americana, almeno in termini di produzione, si è ripresa dalla pandemia di Covid-19, e l’automotive è tornato ad essere uno dei capisaldi dell’economia statunitense. Tuttavia, le politiche protezioniste di Donald Trump potrebbero causare seri danni all’industria delle quattro ruote.
Secondo lo studio dell’ente sopracitato, l’idea dei dazi potrebbe portare l’industria automotive ad una sorta di età della pietra, con conseguenze catastrofiche per i lavoratori, ed anche per i consumatori. I dati sono già drammatici considerando la crescita della Cina, che nel 2024 ha triplicato la produzione di auto degli USA, ed una totale chiusura alle importazioni dall’estero potrebbe segnare la morte definitiva del settore. Trump sembra essere molto convinto della propria posizione, ma vedremo se altri incontri con i costruttori, nel corso del mese di marzo, porteranno ad un cambiamento di vedute.
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