I biocarburanti sono l’unica possibilità che hanno i motori termici per sopravvivere. Andiamo a scoprire la novità che può cambiare tutto.
Il mercato dell’auto vede ancora una netta, chiara preferenza per i motori a benzina e termici in generale, che al momento non stanno dando scampo agli elettrici, mentre le ibride riescono tutto sommato a difendersi. Tuttavia, il piano delle autorità, soprattutto quelle europee, è di eliminare man mano i veicoli con motore a combustione interna. Dal 2035 sarà permessa la vendita di BEV e di auto ibride, ma non di veicoli termici privi di sistemi di elettrificazione, almeno in base alle direttive che sono state aggiornate di recente.
Una delle poche speranze per i motori al 100% termici, come si dice da tanto tempo, è nei biocarburanti, composti da elementi meno inquinanti, spesso riciclati o naturali e che potrebbero apportare molti meno danni all’ambiente. Tuttavia, anche i biocarburanti hanno subito diverse critiche, dal momento che vengono prodotti su terreni agricoli che potrebbero essere invece destinati alla coltivazione per poi creare del cibo per gli esseri umani o gli animali. Tuttavia, la seconda generazione di questo tipo di alimentazione potrebbe cambiare del tutto il loro principio produttivo.
Secondo quanto emerso, i nuovi biocarburanti si baseranno sulla biomassa come materia prima, trasformando i rifiuti agricoli in combustibile. Questo processo, sino a poco fa, risultava essere molto complesso oltre che piuttosto costoso, ed in un momento del genere, occorre porre una particolare attenzione a quelli che sono i costi, cercando di gestirli nel migliore dei modi. Ebbene, ora è stato scoperto, tramite una ricerca pubblicata su “Nature“, un nuovo tipo di sostanza che può migliorare e rendere più semplice la procedura.
Nello specifico, si parla di un nuovo tipo di metalloenzima, che si trova soprattutto in Brasile, uno dei principali produttori di etanolo al mondo. Qui si trovano gli unici due impianti di produzione di etanolo di seconda generazione su scala industriale. Questo tipo di metalloenzima potrebbe rompere la cellulosa in modo più efficiente, e quest’ultima è una fonte perfetta per la produzione di biocarburanti. La sua struttura è molto resistente e questo rende il processo più lungo e costoso in genere, ma con questo nuovo enzima, tutto diventerà più facile. Il nuovo arrivato si chiama CelOCE, e scompone rapidamente ed in modo efficace la cellulosa. Viene estratto da batteri trovati in campioni di terreno in Brasile, e la novità può cambiare davvero tutto.
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