Le auto di oggi sono dotate di disposizioni di sicurezza sempre più avanzate, ma qualcosa è andato storto. Il test evidenzia delle difficoltà.
La sicurezza stradale è sempre al centro dei dibattiti nelle sedi opportune al giorno d’oggi, come ci viene confermato in Italia dal nuovo, temutissimo Codice della Strada, che è ormai in vigore dallo scorso 14 di dicembre. Interventi importanti, oltre che sulle norme in vari paesi del mondo, sono avvenuti direttamente sulle auto, che sono dotate dei più sofisticati sistemi di sicurezza, con l’obiettivo di limitare al massimo i rischi per chi è a bordo, ma anche per gli altri utenti della strada.
Tuttavia, oggi vi parleremo di un difetto che non può essere sottovalutato, e che ha scatenato diverse polemiche nel corso di questi ultimi giorni. Lo studio è stato effettuato dall’Istituto assicurativo per la sicurezza autostradale, abbreviato in IIHS, ed evidenzia una problematica che sembra accumulare diversi tipi di auto moderne. Nonostante tutti gli ADAS ed i pesanti investimenti che sono stati fatti per limitare i rischi per conducenti, occupanti dei veicoli e pedoni, c’è ancora qualche magagna da sistemare. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
Secondo quanto riportato nello studio, pare che i sistemi di frenata di emergenza automatici, durante la notte non riescano a riconoscere i pedoni che indossano abiti progettati per farsi notare al buio. I famosi giubbotti catalinfrangenti, ma anche anche altri indumenti, non verrebbero rilevati da questi sistemi, con il rischio che la frenata automatica non si attivi, e che il pedone possa essere investito nel caso in cui il conducente non sia pienamente concentrato sulla guida e sulla visuale di ciò che ha davanti a sé. Il test è stato effettuato con tre auto giapponesi differenti, la Honda CR-V, la Subaru Forrester e la Mazda CX-5, ed i risultati sono stati preoccupanti.
Secondo l’IIHS, questi sistemi di solito riducono gli impatti veicoli-pedoni del 27% in media, ma si tratta quasi totalmente di incidenti diurni. Nei test, correndo ad una velocità piuttosto bassa, Honda e Mazda hanno colpito la maggioranza dei manichini presenti sulla carreggiata, indipendentemente dall’abbigliamento che indossavano, diurno o notturno. Rispetto agli altri due veicoli, la Subaru si è fermata del tutto senza colpire i manichini in ogni prova, eccetto in una in cui il manichino indossava indumenti con strisce riflettenti e la carreggiata era illuminata a 10 lux, rallentando comunque dell’80%. I sistemi di sicurezza, dunque, andranno ottimizzati per questi veicoli, ed è probabile che anche molti altri brand soffrano di queste problematiche.
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