Non è stato un 2024 facile per la Tesla, che ora punterà di nuovo sull’innovazione per stupire i rivali. Ecco cosa stanno creando i tecnici.
La posizione di autentica dominatrice nel settore delle auto elettriche è ormai un lontano ricordo per la Tesla, che è costretta a fronteggiare una serie rivali molto agguerrite, in arrivo soprattutto dalla Cina. La BYD è divenuta la prima per consegne mondiali di auto ad emissioni zero, superando la compagnia di Elon Musk, che ha anche problemi di qualità costruttiva da superare. L’azienda USA ha infatti raggiunto quota 5 milioni di auto richiamate, risultando il marchio che ha proceduto al maggior numero di richiami nell’anno che si è appena concluso.
La Tesla ha fatto così peggio di Stellantis e Ford, che negli ultimi anni si erano sempre giocate la maglia nera dei richiami. Dunque, per il marchio texano c’è molto lavoro da fare, e recuperare quella posizione di forza dominante nel segmento delle BEV non sarà affatto una passeggiata. Nel frattempo, andiamo a scoprire un nuovo tipo di batterie che è stato sviluppato ulteriormente e perfezionato rispetto a quando venne presentato al mondo solo pochi anni fa.
Se ne parla da tempo, ma ora il loro sviluppo è arrivato a buon punto. La Tesla vuole accelerare lo sviluppo delle BEV con le proprie batterie 4680, celle cilindri che hanno lo scopo di raggiungere una maggior densità energetica. Si parla, nello specifico, di un raggiungimento del 12% in più di densità in tal senso, con autonomie maggiori che saranno una conseguenza di quanto sviluppato in questi anni. Le batterie in questione vennero svelate nel 2020 da Elon Musk, durante il Battery Day di quell’anno.
Ora ne è stata svelata una seconda generazione, aggiornata ed ancor più funzionale, con l’aumento della densità energetica che ha toccato quasi il 12%. Essa è passata da 244 wattora per kg a 272. Ma come si è arrivati ad un passo in avanti del genere? La chimica delle celle è stata migliorata, ed ora è presente un 90% di nichel, un 5% di cobalto. A tutto ciò si aggiunge anche un rivestimento più sottile per le celle, con uno spessore di 0,35 e 0,4 mm, a conferma di come Tesla sia intervenuta su ogni singolo aspetto. Tutto ciò potrebbe fare la differenza anche in vista dei nuovi Robotaxi di cui tanto si parla e che sono stati svelati a settembre, per una mobilità diversa da quella a cui oggi siamo abituati.
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