Il 9 volte iridato, Valentino Rossi, ha raccontato nel dettaglio il momento in cui decise di lasciare la Honda per sposare il progetto della Yamaha.
Dopo aver fallito al debutto l’appuntamento con il titolo mondiale in classe 500, a causa del trionfo di Kenny Roberts Junior, il Dottore i successivi 3 Mondiali in sella alla Honda. L’HRC gli diede le chiavi del box ufficiale, facendolo diventare l’erede di Mick Doohan. Da quel momento non sembrava esserci binomio più promettente, ma sul più bello il numero 46 decise di entrare nella leggenda, lasciando la moto migliore per far vincere gli eterni rivali della Yamaha.
Si consumò la rivalità con Max Biaggi che non coronò mai il sogno di conquistare il titolo nella classe regina. La scelta di Rossi fu molto coraggiosa, sebbene effettuata con coscienza di causa. Si portò dietro degli uomini importantissimi della squadra di Tokyo. La Honda non perdonò mai il fenomeno di Tavullia che poi divenne una leggenda della Casa di Iwata.
Nel Podcast di Andrea Migno il Dottore VR4 ha raccontato la sua scelta coraggiosa: “Ho lasciato la Honda e pensavo che gli avremmo fatto il c**o con la Yamaha, anche se non erano mai saliti sul podio. La Honda era davvero un’opera d’arte, una moto bellissima. Quando siamo andati a vedere la Yamaha ho detto ‘mio Dio… dove stiamo andando’. Ma ho pensato di provarci comunque. Quella Yamaha non era male, ma aveva il problema di avere un motore molto ‘irritabile’. Nonostante ciò devo dire che quando la Yamaha mi ha preso lo ha fatto sul serio“.
Il primo approccio non fu dei migliori ma ad Iwata affidarono il progetto a Masao Furusawa. Dopo il primo test arrivarono dei risultati promettenti. Il problema era quello di non avere un motore come quello della Honda. Valentino Rossi necessitava di un motore più fluido perché l’erogazione della moto era a due tempi, invece quello della Honda era avanti anni luce. “Mi ha detto che andava bene e dopo qualche mese siamo arrivati a Phillip Island dove abbiamo fatto tre giorni e mi sono ritrovato in testa sei giorni prima della prima gara. Mi ha portato un motore con raffiche irregolari. Questo motore era un po’ lento, ma il problema con la Yamaha non era quello, bensì che era difficile da guidare. Comunque mi sono trovato bene”, ha aggiunto il Dottore.
Valentino Rossi ha confessato che si sentiva come se fosse in una bolla. Gli riuscì di vincere al debutto su una M1 tutt’altro che perfetta. Il segreto? “C’era un’ottima atmosfera nel box, perché avevo portato con me tutto il mio team Honda. Siamo arrivati lì e ho ottenuto una pole position e una vittoria al nostro debutto!“. Fu un successo epico contro Biaggi, in Sud Africa.
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