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Il simulatore di guida più costoso del mondo | Non chiamatelo videogioco…

Il mondo videoludico è pieno di simulatori di guida, ma questo va oltre il concetto di videogame ed è un prodotto di lusso.

Recentemente è uscito al cinema il film di ‘Granturismo’, trasposizione cinematografica di quella che è probabilmente la prima ip di successo planetario ideata da Sony, un vero e proprio vessillo di Playstation. Il perché questo videogame ha acquisito un posto di rilievo nel mondo videoludico è presto detto: si è trattato del primo titolo che ha puntato tutto sulla passione automobilistica e cercato un approccio a metà tra la simulazione e il videogame.

Aston Martin ha creato il simulatore di guida più costoso al mondo – Instagram @luxuryz_world – Quattromania.it

Oggi esistono tantissimi racing game degni di nota, alcuni con un gameplay più arcade e altri pronti a soddisfare le esigenze di chi ama la guida e non può per varie ragioni permettersi di competere a livello professionistico. Uno dei più amati è sicuramente F1, quello che ha rubato lo scettro di simulativo di maggiore successo è Forza Motorsport di Microsoft, ma il più vicino all’esperienza di guida realistica è Assetto Corsa (sviluppato da ex ingegneri di Alfa Romeo).

Affinché la sensazione di guida sia il più simile possibile alla realtà, però, è necessario abbandonare il pad e costruirsi una postazione di guida, con sterzo, pedaliera e una poltrona da gaming. Ancora meglio se si riesce a creare una vera e propria postazione simulativa, con sedile che vibra, cambio, sterzo e pedaliera incassati e schermo curvo e avvolgente. In questo modo infatti si ha la sensazione di essere all’interno di un abitacolo e resistenze e vibratori offrono quel feedback fisico che il nostro cervello non può ricreare con l’immaginazione.

Il simulatore più costoso al mondo è incredibile: non si può definire semplicemente “Videogioco”

Se siete appassionati del settore sicuramente saprete che esistono varie tipologie di sterzo, così come di cambio, pedali e poltrone. Inoltre siete consapevoli che per acquistare una postazione simulativa vera e propria ci vogliono migliaia di euro. Anche in questo caso ce ne sono di vario tipo e di vari prezzi, con le più costose che superano i 10mila euro.

Una gioia per gli occhi e un’esperienza fuori dal comune, il cui costo però è di 80mila euro – Instagram @luxuryz_world – Quattromania.it

Nessuna di queste però è comparabile alla postazione simulativa recentemente prodotta da Aston Martin, la prima che la casa automobilistica abbia mai progettato. Il design ricorda quello di un bob, questo perché la seduta punta a imitare quelle di una monoposto. Per quanto riguarda la scocca è stata costruita interamente in fibra di carbonio, mentre per la colorazione è stato scelto il verde british tipico della scuderia. La seduta è ergonomica e minimale, lo sterzo somiglia per forma e quantitativo di pulsanti (e di funzioni) a quello di una Formula 1 ed il tutto è completato da uno schermo curvo 32″ QHD (2k) capace di avvolgere totalmente chi la utilizza.

Questa meraviglia per gli occhi, nonché oggetto da sogno per appassionati di corse (videoludiche e reali) e collezionisti è un vero pezzo pregiato. Il costo del primo simulatore Aston Martin è di ben 80mila euro, cifra che non è decisamente alla portata di tutti. La qualità di materiali e finiture, l’unicità del design, nonché la promessa di un’esperienza unica rendono questo prodotto qualcosa che si distacca dal consueto, impossibile chiamarlo semplicemente: “videogioco”.

Fabio Scapellato

Sono laureato in Lingue, percorso Scienze per la comunicazione internazionale. Appassionato di giornalismo sin dal Liceo, scrivo da anni per blog, siti e testate giornalistiche e sono da diverso tempo giornalista pubblicista. Ho una passione smodata per il calcio e per gli sport in generale con preferenza per il Basket, la MotoGp, il Tennis e la Pallavolo. Amante del cinema d’autore, consumo nel tempo libero vagonate di serie tv, film, videogame e libri. Ritengo che la forma di narrazione più completa che ci sia oggi sia quella videoludica, anche se, come ogni medium giovane, deve ancora superare il preconcetto della massa.

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