Finisce nei guai un ragazzo sardo che è stato fermato dai Carabinieri di San Vito: il guidatore dell’automobile ed il passeggero hanno dato vita ad un inquietante mistero che le autorità stanno provando a risolvere.
Può capitare che un agente debba fermare un guidatore in forte stato di ebbrezza. Ma quante persone guidano ubriache con un ascia da quasi mezzo metro in auto?
Saranno ancora increduli e pieni di domande a riguardo i Carabinieri sardi della compagnia di San Vito che oggi stesso hanno operato un tipico controllo di polizia su un’automobile scoprendo qualcosa di decisamente assurdo – e spaventoso – che avrà sicuramente reso la loro giornata di lavoro molto più movimentata.
Il fermo è avvenuto a Castiadas, comune sardo di appena 1.600 anime, uno di quei posti tranquilli dove non succede mai nulla e in cui si conoscono tutti che però è improvvisamente balzato agli onori delle cronache dopo che due persone, un 28enne di Cagliari ed un 29enne di Assemini che era anche il proprietario dell’auto incriminata, sono stati trovati ubriachi e in possesso di un preoccupante assortimento di armi bianche.
I Carabinieri hanno fermato l’automobile su cui i due viaggiavano, una Mercedes Classe B, forse con l’intenzione di operare un controllo di routine. Quello che hanno scoperto però ha fatto subito scattare le manette per entrambi i presenti sulla vettura, incriminati per vari capi d’accusa.
La prima cosa che ha insospettito i Carabinieri è stata la scarsa lucidità del pilota dell’auto: sottoposto ad etilometro, il 29enne si è rivelato positivo all’alcool test con un tasso alcolemico superiore ad 1,4 e tre volte oltre il limite stabilito. A questo punto, gli agenti hanno deciso di perquisire l’automobile e si sono trovati di fronte ad un vero e proprio ferramenta improvvisato.
A bordo della vettura, gli agenti hanno rinvenuto un grosso coltello seghettato della lunghezza di 21 centimetri ed un’ascia tribale con diverse decorazioni lunga la bellezza di 38 centimetri e pesante poco meno di mezzo chilo. Alla richiesta di spiegazioni sulla presenza delle armi a bordo, i due hanno taciuto, rifiutandosi anche di fornire documenti e generalità ai militari che li hanno condotti in caserma.
I Carabinieri non sono ancora riusciti a ricostruire i fatti: perchè mai i due avevano a bordo delle armi del genere? Progettavano forse di aggredire qualcuno? Le indagini proseguono mentre la stampa rimbalza la notizia, dando al piccolo comune sardo una notorietà che forse gli abitanti avrebbero preferito ottenere in un altro modo.
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