Secondo un tecnico esperto di motori, nel prossimo futuro non ci saranno più le auto di proprietà. Scopriamone i motivi.
Quello di oggi è un mondo che si sta modificando in tutti gli aspetti di cui eravamo abituati a vivere. Nel passato, anche quello più recente, i cittadini erano abituati ad avere una stabilità importante, derivante da un lavoro che permetteva di poter ottenere, grazie alla sua continuità indeterminata, delle garanzie in merito a ciò che si desiderava possedere. Si va dalle case, che si potevano acquistare grazie a dei mutui, fino ai mezzi di trasporto, acquistabili tramite dei finanziamenti.
L’incertezza sul mercato del lavoro sta portando le persone ad allontanarsi da questa idea e sta prendendo forma, sempre di più, la concezione dell’affitto, del noleggio e della condivisione. Questo aspetto è stato ripreso dalla mente geniale del dr. Saveresi Sergio Matteo, docente al Politecnico di Milano in bioingegneria, elettronica e informazione.
Stiamo parlando di uno dei maggiori esponenti del motorsport autonomo in Italia. A Las Vegas ha anche seguito il team PoliMove, creato dal Politecnico di Milano, e lo ha guidato alla vittoria dell’evento a guida autonoma.
Il Dottor Saveresi ha parlato in merito a questo settore, specificando che si tratta di “un ordine formato da logica di controllo, attuatori e sensori”. Insomma, un modo egregio della tecnologia creato per poter sostituire “tramite lo sterzo, i freni e gli uni elettro-attuati” la capacità dell’uomo alla guida.
Tornando al discorso sopra citato, in merito alla difficoltà da parte dei cittadini di poter possedere alcuni mezzi fondamentali per la vita quotidiana, vi è da ricordare che questa possibilità, invece, ce l’hanno le imprese, specie multinazionali, e le persone con dei redditi più alti.
In tal caso, sono loro che avrebbero l’opportunità di costruire delle auto che possano essere utilizzate da tutti i cittadini che vogliono, pagando loro il servizio. Secondo il professor Saveresi, “fra 30 anni non ci saranno mai più auto di proprietà”.
Questo sta a significare che “sarà possibile muoverci con dei robo-taxi, capaci di portare le persone ovunque”. Si pensa che saranno “dei veicoli sicuri e che non metteranno più a rischio la vita dei guidatori”. Il dottore si dice fiero di prendere parte a questo sviluppo.
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