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Moto

Ducati, ecco la moto che ha salvato lo storico marchio italiano dal “baratro”

La Ducati ha avuto un periodo non florido in passato, ma poi è arrivata la super sportiva e le cose sono cambiate di netto. Vediamo come ha fatto.

La concorrenza delle case giapponesi è sempre stata alta e le Yamaha, insieme alle Kawasaki, sono sempre state la spada di Damocle per le rossa a due ruote. La Ducati ha avuto un periodo in cui ha rischiato il collasso, ma poi, grazie all’arrivo della super sportiva, il marchio ha ripreso vigore. Un cambio di rotta inatteso, ma vitale per la casa italiana. Fino ad oggi, il suo prestigio rimane alto e non è facile eguagliarlo e superarlo.

Ducati (web source)

Si parla della Holding S.P.A. con sede a Bologna, più precisamente, all’interno del quartiere di Borgo Panigale. La fondazione dell’azienda si attesta al 1926, grazie all’ingegno dell’ingegnere Antonio Cavalieri Ducati. L’idea era quella di sfruttare tutti i brevetti che possedeva il figlio Adriano, famoso per essere un pioniere nel mondo delle trasmissioni radiofoniche. Quando nel 1935 fu realizzato il primo stabilimento, quindi, si occupava di apparecchiature radiofoniche e altre simili.

Dopo la richiesta dell’IRI, nel 1946, fu messo a punto il reparto motociclistico, per via della necessità di dare uno slancio alle vecchie produzioni, creando qualcosa di nuovo. La storia a venire è conosciuta da tutti. Vediamo centinaia di migliaia di motocicli con questo marchio su strada. Ma, soprattutto, è una delle case più prestigiose a livello competitivo, anche grazie alla sua partecipazione alla Moto Gp mondiale.

Il salvataggio della Ducati dalla concorrenza straniera

Erano i lontani anni ’60-’70 quando i marchi giapponesi andavano forte sul mercato, tentando di sbaragliare ogni tipo di concorrente. In quegli anni, da parte della casa produttrice nostrana, si tentava di mettere in strada e in pista nuovi modelli da dover collocare sul mercato delle vendite.

Ducati 750 ss (sildrome)

L’idea geniale che arrivò all’interno della casa motociclistica fu quella di creare un modello ad edizione limitata, che avrebbe portato gli amatori ad effettuare una corsa per l’acquisto. Infatti, nel 1974 furono prodotte 401 motociclette di un modello che divenne molto amato nel tempo, sia in strada che in pista.

Nel 1972, alla 200 di Imola, Paul Smart e Bruno Spiaggiari arrivarono al primo e al secondo posto, dando uno slancio alla conoscenza di tale modello. Si tratta della Ducati 750 Super Sportiva. Fu proprio lei a sbaragliare la concorrenza giapponese e lo fece nel migliore dei modi. Sembra sia innegabile che l’1-2 alla 200 abbia salvato il marchio.

Michelangelo Loriga

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