Il sistema prevede diverse varianti e variabili. Una breve guida su come orientarsi in un universo molto complicato.
Il sistema di “bonus” e “malus”, come sappiamo, da sempre caratterizza le polizze assicurative. Un sistema che, quindi, si regge sulla buona o cattiva condotta alla guida per l’assicurato.
E’ importante sapere, innanzitutto, che i possessori di un veicolo devono necessariamente sottoscrivere una polizza RCA, ovvero una copertura assicurativa per la Responsabilità Civile dell’Autoveicolo. Tuttavia, molte persone pensano che l’attuale sistema di “bonus” e “malus” non sia più efficace considerandolo totalmente superato e non adatto a misurare il rischio di guida.
In ogni caso, esistono ancora molti automobilisti che credono nel sistema descritto in precedenza. E che, grazie alla loro guida, da sempre vengono premiati perché più disciplinati e che hanno avuto meno incidenti di altri guidatori.
Viceversa, è penalizzante per chi ha combinato disastri qua e là. A ogni scadenza annuale, infatti, il premio viene calcolato secondo una delle 18 classi di merito. Ovviamente, la prima è quella più favorevole, la 18esima. Ma come quantificare tutto ciò? A tal proposito, l’articolo 133 del codice delle assicurazioni ci viene in aiuto.
Questo regola infatti le formule tariffarie e, in particolare, il calcolo del premio da pagare. L’articolo recita così: “I contratti di assicurazione devono essere stipulati in base a condizioni che prevedano a ogni scadenza annuale la variazione del premio in relazione al verificarsi o meno di sinistri nel corso di un certo periodo di tempo; oppure in base a clausole di franchigia che prevedano un contributo dell’assicurato al risarcimento del danno, o in base a formule miste fra le due tipologie”.
La formula con franchigia prevede invece che, in caso di sinistro, l’assicurato contribuisca al risarcimento del danno che ha causato, restituendo alla compagnia una quota dell’indennizzo che gli spetta.
Esiste poi una sorta di sistema misto, tra “bonus” e “malus” e franchigia, che prevede che nel caso di incidente stradale l’assicurato partecipi al risarcimento del danno che ha provocato, con la restituzione alla assicurazione di una cifra fissa o di una percentuale di quanto dovuto al danneggiato.
Tuttavia, qualora l’importo del danno rimborsato risulti inferiore o uguale alla franchigia, non ci sarà l’applicazione del malus e il sinistro non finirà sull’attestato di rischio. Scatterà così il bonus.
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La tariffa fissa, invece, è utilizzata soprattutto per autocarri, bus e macchine agricole. Per queste ultime, da segnalare anche la tariffa fissa con pejus, che funziona con l’applicazione di una percentuale di maggiorazione per l’annualità.
Per i ciclomotori, invece, molto diffusa è la No Claim, che prevede uno sconto sul premio, qualora vi sia assenza di sinistri. Infine la formula PAYD (Pay As You Drive), in base alla quale il premio varia in funzione di certi fattori: dal numero di km percorsi a tipo di strade percorse e orari di circolazione.
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