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Auto

La coupè tedesca che fece “impallidire” i giapponesi – FOTO

E’ risaputo che in fatto di coupè sportive i giapponesi sono sempre stati avanti fin dagli anni ’80, ma furono “disturbati” per qualche anno da una “regina” che arrivava direttamente dal vecchio continente. Scopriamola.

Toyota Celica (Flickr)

Tra la fine degli anni ’80 e gli inizi dei ’90, ancor prima della fortunata saga cinematografica “Fast & Furious”, in Giappone si producevano già auto che sarebbero state destinate a diventare dei veri e proprio miti sia per gli appassionati delle coupè sia per i maniaci del tuning.

Stiamo parlando di vetture più o meno accessibili economicamente con delle caratteristiche ben precise. Carrozzeria coupè, due posti + due posteriori, linee sportive spesso accompagnate da fari a scomparsa tipo Ferrari, e soprattutto motori (di norma 4 cilindri 16 valvole) performanti.

Era appena sbocciata l’era delle sportive coupè, e ricordiamo la produzione, in quegli anni di modelli inimitabili come la Nissan 200 SX, la Toyota Celica, la Mitsubishi Eclipse, la Mazda MX-5, la Honda Prelude e così via. Come detto i must dell’epoca provenivano tutte dal Sol Levante.

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Opel Calibra, la risposta tedesca

Opel Calibra (Di Johannes Maximilian)

In questo panorama asiatico, all’improvviso, nel 1989, irrompe lei, la regina tedesca targata Opel, la mitica Calibra, che fu prodotta fino al 1997. Rispetto alle avversarie, seppur con un look aggressivo e sportivo, la Calibra sfoggiava degli interni tipici dei canoni europei riguardo al confort ed alla robustezza dei materiali, che ai più potevano sembrare “goffi” a paragone con le competitor extra comunitarie.

La Opel Calibra nacque utilizzando la piattaforma della nota Opel Vectra, ovviamente riadatta per sostenere la sportività della coupè. All’uscita sul mercato, l’auto veniva equipaggiata da due diverse motorizzazioni: un 2.0 lt 8 valvole da 115 cavalli ed un 2.0 l 16 valvole bialbero da 150 cavalli. Entrambi gli allestimenti avevano la trazione sulle ruote anteriori, il catalizzatore, l’iniezione elettronica, ed un cambio manuale a 5 marce (optional l’automatico).

Nel 1992, arrivò il vero mostro, nacque la Opel Calibra 2.0 16V Turbo 4×4, che oltre alla trazione integrale, veniva dotata di un turbo compressore che faceva arrivare la potenza fino a 204 cavalli, ed arrivare la Calibra alla velocità massima di ben 245 km/h, prestazioni da far invidia alle più blasonate supercar italiane di quegli anni.

Opel Calibra (Flickr)

Infine, nel 1994, venne introdotto il nuovo motore 6 cilindri a V da 2.5 lt in grado di erogare 170 cavalli di potenza, e successivamente venne eliminato il primo propulsore monoalbero da 115 cv per rispettare le nuove normative anti inquinamento. Rimase ancora in produzione il 2.0 16V, ma fu maggiormente “catalizzato” facendo scendere la potenza a 136 cv invece dei classici 150 cavalli.

A distanza di tanti anni dalla fine della produzione, comprare un’ Opel Calibra oggi in Italia, significa essere disposti a spendere cifre che in alcuni casi, per il modello Turbo 4×4, oscillano anche tra i 20 ed i 30mila euro.

NIca Criscuolo

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